Psicologa Psicoterapeuta e Mediatrice Familiare Asti

Le problematiche psicologiche, emotive e relazionali sono molteplici e l’una diversa dall’altra, pertanto anche i servizi offerti sono di varia natura e rispondono a bisogni, necessità e obiettivi differenti.

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Durante l’età evolutiva la capacità di esprimere un disagio emotivo difficilmente passa attraverso la via della comunicazione verbale. Di solito i bambini manifestano il proprio malessere principalmente in due modi: mediante il corpo o il comportamento.

Nel primo caso, attraverso veri e propri sintomi fisici (nausea, vomito, frequenti mal di pancia frequenti e mal di testa, etc.) senza che sia presente un reale riscontro medico di malattia.

Il corpo e la mente fanno parte di un unico insieme, influenzandosi reciprocamente; per questo una semplice emozione può riflettersi positivamente o negativamente sul fisico e il sintomo di una malattia organica potrebbe essere il segnale di un disagio psicologico.

In altri casi i bambini manifestano il loro malessere attraverso il comportamento: eccessive reazioni di collera e rabbia, oppositività, difficoltà ad addormentarsi e/i ad alimentarsi, paure immotivate, iperattività, disattenzione, etc.

Caro genitore, se qualcosa ti preoccupa nel tuo bambino, se hai dubbi, chiedi in prima battuta parere al tuo pediatra e valuta con lui l’opportunità di richiedere una consulenza psicologica.

Ricordati che la valutazione tempestiva da parte di un esperto dell’età evolutiva fa in modo che i disagi infantili vengano trattati in tempi utili ed evita peggioramenti e strutturazioni in epoche successive.

È molto importante che i “grandi” sappiano cogliere i segnali dei “piccoli” e li interpretino come richieste di aiuto, che se non comprese possono alterare lo sviluppo sociale, affettivo e mentale del bambino, influenzando l’adulto che diventerà. Spesso, invece, alla comparsa dei primi sintomi, i genitori reagiscono sottovalutandoli e minimizzandoli, lasciando al tempo e alla crescita la risoluzione dei problemi (che se non trattati, invece, tenderanno a cronicizzarsi).

Consulenza e terapia psicologica del bambino

Come psicoterapeuta dell’età evolutiva mi occupo del malessere psicologico dei più piccoli. La consulenza e la terapia psicologica si rivelano molto utili nei seguenti casi:

disturbi dell’attaccamento, estrema difficoltà a tollerare la distanza e l’allontanamento dai genitori; disturbi d’ansia (ansia generalizzata, ansia da separazione); paure eccessive e ingiustificate che possono diventare un limite (es. buio, animali, ladri o situazioni di vita quotidiana); disturbi del comportamento alimentare, rifiuto sistematico del cibo o di gran parte dei cibi che vengono proposti; fobie (della scuola, delle persone, delle malattie); disturbi psicosomatici (cefalea, nausea, vomito, mal di pancia, emicranie); disturbo da deficit dell’attenzione e/o iperattività; nervosismo, tensione, tic nervosi; mutismo selettivo; disturbi del sonno; disturbi del controllo sfinterico (enuresi, encopresi, stitichezza); disturbo oppositivo-provocatorio; disturbo della condotta, bullismo, comportamenti violenti verso le persone e/o gli animali; serie difficoltà scolastiche e/o disturbi dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia); difficoltà relazionali e problematiche di comportamento con adulti e/o coetanei; gelosia eccessiva e difficoltà ad accettare la nascita di un fratello e/o sorella; alterazioni comportamentali (oppositività e aggressività eccessive, difficoltà a rispettare le regole e a tollarare le frustrazioni, iperattività, frequenti bugie e capricci, eccessive reazioni di collera e rabbia).

In questi casi è fondamentale l’aiuto di uno specialista che grazie all’utilizzo di particolari tecniche (quali il disegno e/o il gioco) riesca a entrare nel mondo del bambino, per comprenderlo e aiutarlo.

I nostri bimbi meritano di sorridere, giocare sereni e crescere armoniosamente, circondati dall’affetto delle loro mamme e dei loro papà.

Le molte e rapide trasformazioni che avvengono a livello fisico, cognitivo, emotivo e relazionale fanno dell’adolescenza un periodo particolarmente complesso, che non di rado mette la famiglia a dura prova ed esige lo stabilirsi di nuovi equilibri.

La multiformità delle condotte dell’adolescente giustifica spesso la difficoltà per i genitori nel distinguere fra un comportamento che desta preoccupazione, ma in sintonia con la crescita, transitorio e superabile, e un altro che segnala, invece, la presenza di un disagio psicologico da non sottovalutare.

Inoltre, è necessario considerare alcune caratteristiche della problematica in atto come il tipo di sintomo, l’intensità, la persistenza nel tempo, il grado di coinvolgimento familiare e l’impatto sulla famiglia.

Occorre evitare sia un’eccessiva drammatizzazione quanto, all’opposto, una rischiosa sottovalutazione del problema e se l’esperienza e il buon senso del genitore non sono sufficienti per comprendere il da farsi, è utile l’intervento di un esperto.

Disturbi dell’apprendimento e difficoltà scolastiche (a studiare, concentrarsi, affrontare interrogazioni e/o compiti in classe), alti livelli di conflittualità all’interno della sfera familiare, aggressività eccessiva e problematiche di comportamento con gli adulti e/o il gruppo dei pari, disturbi d’ansia (generalizzata, attacchi di panico), fobie (scolastica, sociale, ipocondria), disturbi psicosomatici (cefalee, mal di pancia), disordini del comportamento alimentare (dieta autogestita con restrizioni alimentari, abbuffate frequenti), disturbi del sonno, problematiche comportamentali (ricerca continua ed eccessiva del rischio e di stimoli forti, frequenti comportamenti violenti e/o che violano in modo aperto le norme sociali e le regole, fughe da casa, furti, guida spericolata e incidenti ripetuti, menzogne ricorrente, rifiuto della scuola e assenze prolungate anche di nascosto dai genitori), uso di sostanze come alcool e/o droghe, promiscuità sessuale, comportamenti autolesionistici e/o anticonservativi sono importanti segnali di un disagio emotivo da non sottovalutare.

Allo stesso tempo, una consulenza psicologica può rivelarsi di grande utilità anche in caso di eccessiva tristezza, apatia, noia, svogliatezza persistenti, autosvalutazione, timidezza esagerata, difficoltà con se stessi (non piacersi, vedersi grassi), sensazione di disorientamento rispetto alla propria vita e alla propria identità (non riuscire a trovare stimoli, non riconoscersi più, provare forti incertezze rispetto al proprio orientamento sessuale), problematiche relazionali (mancanza di amicizie, ritiro e isolamento sociale, marcate difficoltà a entrare in relazione con persone dell’altro o dello stesso sesso).

Terapia Psicologica Adolescente

Caro genitore, se sei preoccupato per tuo figlio o per tua figlia proponigli di parlare con uno psicologo di quello che gli succede.

In adolescenza i ragazzi non sempre riescono a confidarsi con i loro genitori come facevano da bambini, ma hanno comunque un gran bisogno di confrontarsi con un adulto competente che possa aiutarli a capire chi erano, chi sono e chi vorranno diventare “da grandi”.

Un intervento di sostegno psicologico in adolescenza ha spesso una durata limitata e circoscritta nel tempo (perché le risorse sono numerose) e certamente rappresenta una reale prevenzione di molte cause di sofferenza nella vita adulta.

La nostra società, sempre più frenetica e orientata al raggiungimento di alti standard, può portare al non riconoscimento dei propri bisogni e all’insorgere di difficoltà psicologiche. Dando troppa importanza all’autocontrollo e alla forza di carattere, si valorizza la persona forte e risoluta che ha il controllo della propria vita, non necessita dell’aiuto di nessuno e non rivela i propri sentimenti per non apparire debole o vittima. Ma questo spesso porta a trascurare il proprio benessere, soprattutto in momenti critici o di cambiamento, nei quali poter parlare liberamente con qualcuno preparato e oggettivo può essere di grande ausilio.

Spesso si pensa che attraversare un periodo di sofferenza emotiva sia segno di debolezza o che non ci sia soluzione o rimedio perché “siamo fatti così”. In realtà ognuno ha le proprie insicurezze che, in momenti stressanti o di cambiamento importanti, si possono acutizzare tanto da determinare uno stato di malessere che poi può anche cronicizzarsi.

Decidere di affrontarlo, mostrandosi propositivi e attivi, è segno di determinazione e voglia di cambiamento. Iniziare a pensare a come poter risolvere la propria difficoltà è il primo passo per superarla.

La psicoterapia aiuta a fare in modo che il percorso di cambiamento possa concretizzarsi, aiutando il paziente a riattivare potenzialità e risorse personali momentaneamente inibite.

La consulenza e il sostegno psicologico possono essere molto utili sia in caso di malessere emotivo indefinito (disagio esistenziale) che in situazioni e ambiti specifici, quali sintomi d’ansia eccessivi o ingiustificati dalla situazione, stress perenne, repentini e immotivati cambiamenti dell’umore, somatizzazioni corporee e sintomi fisici (mal di pancia, mal di testa, cefalea, dolori cronici, eccessiva stanchezza, debolezza continua) per i quali non si trova una spiegazione medica nonostante gli esami clinici, rapporto conflittuale o comunque non sereno con il cibo (dieta perenne e/o rifiuto di alcuni cibi, alimentazione eccessiva per “tirarsi su”), disturbi del sonno (fatica ad addormentarsi, risvegli frequenti durante la notte, ricorrenti incubi spaventosi), problematiche lavorative (insoddisfazione, difficoltà con i colleghi e/o i superiori, mobbing, burn-out), difficoltà nella gestione delle emozioni, eccessiva permalosità e tendenza al perfezionismo, bassa autostima e poca sicurezza in se stessi, difficoltà nell’affrontare un evento traumatico, una malattia/perdita di una persona cara o la conclusione di una relazione sentimentale, dipendenza affettiva e paura dell’abbandono, difficoltà relazionali (parlare in pubblico, affrontare situazioni in cui si può ricevere un giudizio, dire “no” alle richieste altrui, esprimere il proprio punto di vista, comunicare in modo positivo ed efficace con gli altri).

Psicoterapia Individuale

Come psicoterapeuta mi occupo di depressione e disturbi dell’umore, disturbi d’ansia (generalizzata, ansia da prestazione, attacchi di panico, disturbo post-traumatico da stress), fobie (agorafobia, ipocondria, fobia sociale, fobie specifiche), disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, being-eating), disturbi di personalità, disturbi del sonno, disturbi ossessivi-compulsivi, disturbi psicosomatici, disturbi sessuali, disturbi da dipendenza (alcoolismo, tossicodipendenza, gioco d’azzardo, scommesse online, shopping compulsivo, abuso da Internet).

La terapia psicologica rappresenta il trattamento d’elezione per la cura dei sintomi psicopatologici e per la riduzione della sofferenza psichica. Come psicoterapeuta perseguo il benessere emotivo dei miei pazienti e li aiuto a migliorare la qualità della loro vita.

Con il passare del tempo, complici anche la quotidianità e i ritmi frenetici che la nostra società ci impone, molte coppie attraversano veri e propri momenti di crisi, in cui l’amore e la passione sembrano un lontano ricordo. A casa regnano lunghi silenzi e aggressività passiva o, al contrario, liti accese e ripetute (talvolta anche alla presenza dei figli).

In tali situazioni ci si ritrova a colpevolizzarsi vicendevolmente, attribuendo all’altro la responsabilità di una vita di coppia poco gratificante e finendo spesso col cronicizzare alcuni atteggiamenti e comportamenti poco costruttivi.

I partner faticano a riconoscere nella persona accanto a loro l’uomo stupendo o la donna meravigliosa di cui si sono innamorati e si sentono spesso soli, incompresi, feriti e impotenti. Allo stesso tempo sperimentano un senso di lontananza, delusione e sfiducia reciproca.

I motivi per cui le coppie entrano in crisi sono molteplici e differenti: ad esempio un figlio che non arriva o arriva nel momento “sbagliato”, valori personali e stili di vita divenuti inconciliabili, divergenze in merito all’educazione dei figli, tradimenti, problemi sessuali o di eccessiva gelosia, etc.

Altre volte fattori esterni alla coppia possono minarne l’equilibrio e l’armonia: è il caso per esempio di una malattia, di un lutto per una persona cara, della perdita del lavoro o di difficoltà economiche in generale, di possibili ingerenze o cattivi rapporti con la famiglia d’origine dell’altro.

Se i partner non riescono a parlarsi di ciò che sta loro accadendo per affrontarlo insieme, uniti e solidali, è possibile che alla distanza comunicativa si aggiunga quella affettiva e sessuale.

Con il trascorrere del tempo, la situazione di solito non migliora, ma anzi peggiora con importanti conseguenze negative sia a livello personale (sofferenza e sintomi di natura psicologica) che di coppia (crisi, separazione).

Psicoterapia di Coppia

La psicoterapia di coppia rappresenta un “contenitore” efficace in cui poter esprimere liberamente i conflitti che gravano sulla relazione e acquisire modalità di dialogo più adeguate.

La sedute di coppia, infatti, rappresentano uno “spazio sicuro” dove poter cominciare a riflettere sulla propria relazione affettiva, lontano sia dalle distrazioni e dalle interferenze della vita quotidiana che dalle colpevolizzazioni e dai giudizi negativi di cui spesso sono oggetto i coniugi in crisi.

La presenza di un terapeuta imparziale e accogliente può aiutare ad acquisire nuovi punti di vista sulle situazioni specifiche, nonché facilitare la condivisione delle emozioni e dei bisogni di ciascuno dei partners.

Attraverso un percorso e una motivazione condivisa, la coppia può così ricominciare a funzionare in modo più armonico e creativo, raggiungendo una maggiore intimità emotiva e fisica.

Il mestiere del genitore è il più difficile del mondo. Inoltre, non esiste un manuale di istruzioni per capire i propri figli, né un ricettario per farli crescere sani e felici.

Per questo anche alle mamme e ai papà migliori capita di entrare qualche volta in crisi, avere dubbi e non riuscire a capire se ciò che sta succedendo sia normale e quindi passerà con la crescita, oppure se ci si trovi di fronte a disagi che vanno trattati prima che si cronicizzino.

Indipendentemente dall’età dei figli, sono tante le sfide evolutive e le eventuali difficoltà educative cui sono soggetti i genitori di oggi, ben consapevoli della loro responsabilità nel far crescere i propri bambini/adolescenti in modo armonico, equilibrato e sereno.

Sono normali dubbi e incertezze… Fino a che età allattare? Perché è così lento nel mangiare e/o rifiuta alcuni cibi? Che fare in caso di capricci per stare nel lettone e/o frequenti incubi spaventosi? I ripetuti risvegli notturni e la difficoltà ad addormentarsi passeranno? Fino a che età tenere il pannolone? Perché continua a bagnare il letto alle elementari? Meglio l’asilo o i nonni? Scuola materna a tempo pieno o mezza giornata? E’ utile un’attività sportiva o il corso d’inglese già a 4-5 anni? Quanta tv e videogiochi al giorno? È normale se ha un amichetto immaginario? Perché è così oppositivo e provocatorio? Gelosia e rivalità verso il fratellino appena nato sono normali e passeranno? Bugie e capricci diminuiranno con la crescita? Perché a scuola si comporta come un angioletto mentre a casa sembra un indemoniato? Irrequietezza, disattenzione e disobbedienza miglioreranno nel tempo? Perché non fa i compiti da solo e devo sempre sgolarmi e arrabbiarmi tutti i pomeriggi? Come spiegargli la malattia o la perdita di una persona cara della famiglia? E’ possibile gestire una separazione coniugale senza traumatizzare i figli?

Genitorialità

Durante i colloqui, i genitori potranno raccontare esperienze ed eventuali difficoltà nella crescita, nell’accudimento quotidiano e nella gestione pratica dei loro figli.

Il supporto alla genitorialità ha lo scopo di sostenere le mamme e i papà ad assolvere al meglio la loro funzione educativa, nell’ottica della valorizzazione e della promozione del ruolo genitoriale.

E’ utile per trovare risposte competenti sullo sviluppo psicologico (emotivo, cognitivo, sociale, etc.) dei propri figli, avere indicazioni rispetto a eventuali comportamenti e atteggiamenti problematici, uscire da un’impasse educativa, migliorare le modalità di relazione e, in ottica più generale, accrescere le proprie competenze genitoriali.

Possono richiedere una consulenza psico-educativa le mamme e i papà che hanno figli di qualunque età: dall’infanzia alla pubertà, dalla preadolescenza all’adolescenza vera e propria.

La mediazione familiare non si occupa di risolvere la crisi coniugale e ricomporre la coppia, ma consiste in un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari e della vita quotidiana in vista o in seguito a separazione o divorzio.

Oltre alla sofferenza personale legata al fallimento della propria relazione sentimentale, spesso gli ex partners trovano ulteriormente difficile e faticoso riuscire a confrontarsi in modo pacifico e costruttivo in merito a tutte le questioni riguardanti i propri figli.

Molto frequentemente si litiga per l’affidamento e i turni di visita o anche solo per la scelta delle scuole da frequentare, le attività sportive pomeridiane, le visite specialistiche e i trattamenti sanitari eventualmente necessari, etc.

Presi dal conflitto, non di rado i genitori perdono di vista il benessere e la serenità dei loro figli, che spesso, loro malgrado, assistono alle loro accese discussioni o vengono usati come “piccioni viaggiatori” per lo scambio delle consegne o come “spie” per sapere cosa avviene nella casa dell’altro. Tutto ciò è assolutamente dannoso per la salute emotiva dei più piccoli e va loro risparmiato.

Mediazione Familiare

I vantaggi del ricorso alla mediazione familiare sono molti: riduzione del conflitto fra gli ex-partner, miglioramento della comunicazione tra i membri della famiglia, diminuzione dello stress emotivo e della sofferenza psicologica sia nei genitori che nei figli, riequilibrio dell’assetto familiare e riorganizzazione della vita quotidiana, riconoscimento e attivazione delle risorse personali dei genitori, superamento della prospettiva che vede sempre un vincitore e un perdente, creazione di soluzioni concrete per il presente e il futuro, eque e soddisfacenti rispetto ai bisogni di ciascuno, raggiungimento di accordi più stabili e duraturi, proprio perché scelti consapevolmente, riduzione dei tempi rispetto all’iter giudiziario canonico, abbassamento dei costi sociali ed economici per le parti, etc.

I bambini non vanno in Mediazione: per loro lavorano i grandi. La mediazione familiare, infatti, aiutando i genitori a riorganizzare la loro vita quotidiana, contribuisce indirettamente, ma nel modo più naturale, a migliorare le condizioni di vita dei figli.

Consentire alle bambine e ai bambini di crescere nella sicurezza, nel rispetto e nell’amore di mamma e papà è possibile: occorre che gli adulti non perdano la fiducia nelle proprie risorse e capacità.

Con la separazione non finisce LA vita, ma solo un pezzo di vita. Riuscire a comunicare e a costruire accordi è un modo per superare lo smarrimento e il senso di fallimento: è un modo per riappropriarsi della propria vita e andare avanti meglio.

Lo psicologo giuridico può essere nominato dal Giudice o dal Pubblico Ministero come Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU) nei procedimenti della giustizia civile o come Perito in quelli della giustizia penale, affinché conduca una valutazione specialistica su questioni di pertinenza psicologica e fornisca un parere tecnico che possa aiutare l'Autorità Giudiziaria a prendere le dovute decisioni.

Anche le parti in causa possono nominare dei Periti o Consulenti Tecnici di Parte (CTP) affinché garantiscano l'esattezza scientifica delle procedure e conclusioni del CTU, nel rispetto degli interessi delle persone coinvolte e delle esigenze giudiziarie vigenti.

Come psicologa specialista in psicologia giuridica svolgo attività peritale in ambito forense nei procedimenti giudiziari che coinvolgono l’adulto e il minore e mi occupo di Perizie e Consulenze Tecniche in ambito penale, civile e minorile.

Perizie

In ambito civile la consulenza psicologica di parte può essere richiesta, ad esempio, per accertare l'idoneità psicologica di una coppia che richiede l'adozione di un bambino oppure in una causa di affidamento extrafamiliare di un bambino proveniente da contesti difficili. Inoltre, può essere richiesta in occasione di contrasti per l'affidamento dei figli durante una separazione o un divorzio o, infine, per valutare la facoltà di intendere e di volere di anziani o malati nelle questioni ereditarie.

In ambito penale, la perizia solitamente viene svolta per valutare la pericolosità sociale di un individuo, per scegliere il trattamento più adatto al reinserimento sociale di un soggetto detenuto, per valutare la capacità di intendere e volere di un soggetto al momento di delinquere oppure per la stima di un eventuale aggravamento di una patologia già presente in precedenza.

Infine, nell'ambito penale con il coinvolgimento di un minore, solitamente la perizia viene richiesta per accertare la veridicità della testimonianza di un bambino o la sua condizione evolutiva e psicologica.

Il consulente psicologo di parte può inoltre fornire la propria consulenza a prescindere dalla CTU, ossia può rendere una sua valutazione professionale come ulteriore documentazione clinica da porgere all’attenzione del Giudice e nella presentazione di una relazione anche prima che sia disposta una perizia o una consulenza tecnica d’ufficio.

La perizia psicologica consiste in un esame approfondito del soggetto o dei soggetti coinvolti, attraverso strumenti adeguati ed efficaci quali il colloquio clinico e la somministrazione di appropriati test psicodiagnostici per rendere oggettivi gli elementi rilevati durante la fase dei colloqui.

Formazione Psicologica

Su richiesta di enti pubblici e privati (aziende, scuole, comuni, associazioni di volontariato, etc.) tengo seminari e corsi di formazione su argomenti psicologici, quali ad esempio la comunicazione efficace, l’ascolto attivo, la gestione dello stress, la prevenzione del burn-out, etc.

Inoltre, svolgo attività di supervisone clinica rivolta a operatori nell’area socio-educativa e sanitaria.